Protezione dei dati personali: le aziende sottovalutano il Gdpr

Ebbene, fra i 1.350 dirigenti aziendali (non di ambito It) intervistati in undici Paesi europei e non, solo uno su quattro ritiene che la propria organizzazione sarà toccata dal Gdpr, mentre uno su cinque ammette addirittura di non sapere a quali normative sia soggetta la propria azienda in materia di trattamento dei dati. Altrettanto grave è l’ignoranza di molte aziende non europee, che sono anch’esse toccate da questo cambiamento normativo nel caso trattino dati di cittadini del Vecchio Continente: e invece solo un quarto dei dirigenti statunitensi, il 26% di quelli australiani a il 29% di quelli di Hong Kong pensano di essere soggetti al rispetto del Gdpr.

Il 25 maggio 2018 è una data importante”, ha ribadito Dolman Aradori, vice president e responsabile security di Ntt Data Italia. “l’applicazione del Gdpr interessa tutte le aziende operanti nell’Unione Europea o anche al di fuori, purché trattino dati relativi ai cittadini comunitari. Il suo obiettivo principale è rafforzare i diritti delle persone fisiche in termini di protezione dei dati personali pur agevolando la libera circolazione dei dati stessi all’interno del mercato unico digitale. È evidente che avrà un impatto rilevante”.

Altra evidenza emersa dall’indagine è il fatto che meno della metà dei dirigenti, il 47%, può affermare che tutti i dati critici della propria azienda siano archiviati in modo sicuro. Alcuni, semplicemente, non sanno dire dove risiedano i dati più “delicati” e importanti per l’organizzazione, mentre fra coloro che lo sanno solo il 45% può dire di essere “completamente consapevole” in cui i nuovi requisiti normativi avranno effetto sull’archiviazione dei dati nella loro azienda. Il livello di consapevolezza è tendenzialmente più elevato fra chi opera nel settore bancario e nei servizi finanziari.

Fonte: ICT Business